Esistono momenti in cui si conosce già cosa dire, prima ancora che
venga posta una domanda.
Ora come ora sono all’oscuro anche del
contesto, perciò le parole non solo non mi escono di bocca, ma non
vengono nemmeno concepite dal cervello.Questo è il ramo innocente
dell’ignoranza, quello giustificato dalla giovinezza e dalla sorte che
non ti ha mai presentato, nel bene o nel male, simili esperienze.
Maledetto sia il giorno in cui l’uomo, voglioso di affrontare la sua
sprovvedutezza, decide di riempire i buchi della sua conoscenza in modo
non omogeneo, creando così una strada con impensabili dislivelli. Parlo
della parabola del buon asfaltatore.
Prendiamo in esempio un’anonima via
cittadina che presenta innumerevoli buche; l’asfaltatore sprovveduto
rifarà la strada da capo stendendo un sottile ed omogeneo strato
d’asfalto su tutta la via; il risultato sarà una strada innalzata di
qualche centimetro con le buche mimetizzate, ma ancora esistenti. Il
buon asfaltatore, invece, provvederà prima a riempire i vari intoppi e,
solo in un secondo momento, stenderà uno strato omogeneo d’asfalto su
tutta la via in modo da allineare e rendere migliore la strada.