mercoledì 9 luglio 2014

Sinonimi

Due esseri simili. Due persone che vivono la stessa miseria, ma hanno scelto di farlo in modo diametralmente opposto.

Erica vive la sua miseria in un ostentato entusiasmo. Stefano vive la sua miseria in un estremo pessimismo. La prima si affeziona a tutto, il secondo a niente. Lei si perde in ogni minima illusione di felicità, lui non riconosce nemmeno i più grandi successi.

Erica è affezionata a Stefano. Stefano no. Erica pensa che siano amici, che stiano bene insieme, che potrebbero diventare amanti da un momento all'altro.
Stefano non pensa mai a lei, e se capita un pensiero su di lei, lo allontana.

Erica si mette un bel completino intimo tutte le volte che si vedono, sperando che lui la spogli. Stefano vorrebbe scopare, ma non vede Erica. Stefano vorrebbe una fica, non ha abbastanza fantasia per masturbarsi.

Erica torna a casa, si guarda allo specchio e pensa di essere bella. Stefano torna a casa, non esce da casa, è sempre in casa, pensa che non valga la pena uscire.

Erica sorride e riempie il silenzio di Stefano con inutili parole. Stefano odia le parole inutili; la zittisce senza sorridere.

Erica pensa che Stefano sia bello. 

Stefano pensa di essere brutto.

domenica 6 luglio 2014

Cinema

Dovrebbero filmarmi in questo momento. Sarebbe una bella inquadratura.

Davanti a me un film in cui Natalie Portman si sta per innamorare del fortunato attore che condivide con lei la scena. Di fianco a me, una coppia australiana che fa tappa nell’ostello in cui “abito”. Entrambi belli, giovani ed innamorati. Parlano di cose inutili, non importanti. Stanno vicini, i loro corpi a contatto. Vorrebbero fare l’amore. Ma ci sono io. Vorrei smettere di guadare il film e guardarli mentre si amano. Voglio guardarli mentre si guardano negli occhi. E’ un po’ questo il cinema, no? Entrare nell’amore di due estranei, ma non aver paura di guardare, non sentirsi “il terzo incomodo”. Vorrei guardarli per sentire il loro amore, senza esserne gelosa o invidiosa. Solo perché è bello vedere due giovani ragazzi che si amano e viaggiano assieme.



Fate l’amore amici. Fate l’amore fratelli. Amo il vostro amore.


sabato 5 luglio 2014

Tetris


Sta facendo l’amore con lei.
Posso vederli. Come si muovono. Come si “amano”. 
Mi fanno schifo, loro due. Non c’è armonia, tra loro. Non c’è nemmeno controtempo.
Si amano per abitudine ed il tempo li ha fatti rallentare. I loro baci si incastrano, le loro ferite non si restringono. Posso vederli mentre tentano di incastrarsi, mentre i loro corpi cercano di trovarsi, mentre i loro capelli non puntano verso il cielo. Le loro mani si intrecciano ma non si cercano, i loro vestiti si ammucchiano nei consueti angoli, i loro occhi non si vedono, i loro letti si conoscono a memoria. Le loro consuetudini li rendono sicuri. Il modo in cui lei crede di farlo sentire speciale, sentendosi sensuale, credendosi speciale. Lui la crede bella, bella nella sua semplicità, nella sua mancanza di pretese, nel suo non voler esser di più. 
Ma lei è davvero bella. Lei non regge confronto, per lui. Lui conosce il suo corpo a memoria e ama la sua pelle fragile in ogni striatura, in ogni smagliatura, in ogni imperfezione. 


E se l’amore fosse più che una “m” prima di una “p”? E se l’amore non fosse una regola matematica o fisica? E se l’amore non fosse una taglia di reggiseno? 
Un giorno vissuto, vale più che una vita immaginata.

Emma crede che credere sia troppo questa notte. Emma vorrebbe solamente qualcuno che la facesse sentire bella, magari speciale, questa notte. 

Emma vorrebbe un corpo da non dover conoscere.